Venezia, 8 settembre 1596. Il sestiere di Dorsoduro non è a vocazione commerciale, ci sono i rumori che escono dagli squeri ovvero i cantieri di fabbricazione e allestimento delle imbarcazioni lagunari. Qui, nella Parrocchia di San Trovaso, ha la casa e la bottega Zuan Maria de Rafael, artigiano specializzato negli elementi curvi dello scafo.
In questa data il notaio Antonio Brinis redige l’inventario dei beni di Zuan Maria, cerchier da barche a San Trovaso. Viene così dettagliato l’inventario delle robbe et beni mobili su istanza della moglie Mada Anzlica perché suo marito è partito da quattro giorni per voler andare fuora di questa città alla ventura et haver detto alla predicta sua consorte <<Dio sa se ti vederò più>>.
Entriamo nella sua abitazione e muoviamoci curiosi insieme al notaio tra i beni di Zuan. Non ci deve stupire la presenza di dipinti, in totale sono 22 tra cui 16 disegni: uno quadro di Nostra Donna con soaze di noghera, un quadreto piccolo dorato con li 3 Magi, un quadretino piccolo de Madona, tre altri quadri de Madona vecchi schietti, quadretini piccioli de carta soazadi negri n.16. Poi si continua con il mobilio: una littiera de noghera, doi letti de piuma, doi stramazzi de lana grande et un piccolo, quattro cussini de piuma, secchi n.9 de rame battuidi, secchi n.4 de rame schietti, doi scaldaletti, una padella de rame, doi caldiere grande, una caldiera mezana, doi ferri da fuogo, tre cadene da fuogo, sei lume de ferro, tre saliere de peltro, peltri pezzi n.10, sette candelieri de laton, uno secchieleto piccolo de laton da acquasanta, sculieri de laton n.51, cortelli de ferro n.12, pironi de ferro n.12, una credenza de noghiera intaiada, pezzi de massarie devisi in piadene, taieri, maioliche, scudelle et altre massarie grosse in tutto pezzi n.157, mastelli tra grandi et piccoli n.8, uno scragneto picolo, carieghe de noghiera desnodade n.5, carieghe de paia n.2, casse depente rosse con pomoletti doradi n.5, una cassa granda de noghera da mariner, tre tapedi vecchi, panni verdi schietti, una vestura de panno rosso, doi veste negre de scotto, uno paro de braghesse de panno negro, uno paro de braghesse de zambeloto, uno paro de braghesse bianche de roverso, uno zipon de panno roan, una camisiola rossa vecchia, una vestina de zambeloto negro sucada, uno capel de pagia, doe cortelle, una spada, uno stilo, un pugnal, una mazza de ferro, uno paro de maneghe bianche gucchiate, una intimella con scarpete vecchie rotte dentro, una carpeta de panno rosso.
Al momento dell’inventario si apre, con poco senso del pudore, cassoni, casse e contenitori. All’interno di alcune casselete de noghera o intarsiade vengono trovati: fazzoletti de renso n.16, pezzi da spalle n.10, una cappa negra da dona, lincioleti da testa n.2, fazzoletti de naso n.48, fazzoletti vergadi n.7.
Poi è la volta delle robbe della bottega. Scufine n.7, scarpelli da piana n.12, verighole tra grande e piccole n.15, manere tra grande e piccole n.6, sieghe tra grande e piccole n.8, lime da cerchi n.4, raspe da cerchi n.10, balance n.5, compassi n.3, tenagie n.3, assete n.5, siegone n.2, raspete n.6, cimosse n.3, una cassella da chiodi, cerchii da gondola tra rotti e boni non finidi n.13, cavaletti da metter sotto le noghere per siegar n.12, mazze da barche da lavorar n.600, mazza da barche lavorada n.50, forcole diverse tra grande et picole finide et da finir n.87, remi tra fatti e grezai n.7, remi grezi n.13.
GLI SQUERI. Ce ne sono diversi: “Ai Biri”, nel sestiere di Cannaregio, Piero figlio di Antonio di Burano, usa tavole, seghe, ferri e pali. Costruisce gondole così come lo squero di Giorgio della Brazza a San Barnaba, specializzato in delfini e colombe da gondola. Zuan Maria è specializzato nella costruzione di elementi curvi dello scafo chiamati “cerchi da gondola”. I serci o cerchi sono delle lunghe assi, sagomate e curvate, che formano la parte superiore dei fianchi dell’imbarcazione. Possiede una completa strumentazione: lame, seghe, accette, lime, pialle, chiodi. L’inventario ferma il tempo al momento dell’ultimo ingresso in bottega di Zuan: si notano lavori finiti e altri solo abbozzati come le forcole ovvero i tipici scalmi sagomati.
Glossario minimo: carpeta=sottana; intimella=federa per guanciali; noghera=legno di noce; piron=forchetta; renso=tessuto di lino candido; soaza=cornice; verigola=strumento di legno per forare il legno; zambellotto=tessuto di lana di capra o cammello; assete=accette.
Bibliografia: Isabella Palumbo Fossati Casa, Dentro le case. Abitare a Venezia nel Cinqucento, GambierKeller editori, Venezia 2103 | ASV, Notarile Atti, notaio Anotnio Brinis, reg. 473, fol. 25Ir, 8 settembre 1596.
Immagine: Squero di San Trovaso, Venezia