Tralasciamo la storia dei soldatini e delle bambole del periodo romano e dell’Alto Medioevo. Nel Quattrocento si diffondono i primi veri soldatini che rappresentavano il surrogato dei cavalieri dei tornei, in legno o in metallo. Sono giocattoli che, come il cavallo e la spada, devono formare il giovane cavaliere e il valore anche nel futuro signore. Nel Cinquecento si producono in stagno e piombo. E’ la Germania che la produzione diventa imponente. Nel 1578 il Consiglio di Norimberga emette un editto che autorizzava la Gilda dei Peltrai a produrre figurine – di stagno o di piombo – come giocattoli per i bambini. Ora i soldatini vengono destinati anche ai regnanti.
Così sono tanti gli esempi di principi e re che donano o hanno come dono i soldatini. Sono 300 quelli in argento e fabbricati dall’orafo tedesco Nicholas Roger, che Maria de’ Medici regala al figlio Luigi XIII Delfino di Francia, nel 1610. Il Re Sole donò invece un intero esercito giocattolo al Grande Delfino, Luigi, suo figlio.
Oltre ai pezzi prodotti singolarmente e a tutto tondo si diffondono anche quelle piatte chiamate flachfiguren, letteralmente “figurine piatte”. Le altre invece erano le zinnfiguren, “figurina di stagno”. L’arte del soldatino conosce la vera svolta verso la metà del Settecento con la famiglia Hilpert, peltrai di Coburgo e che iniziarono la loro attività a Norimberga. Oltre alle figurine dei pattinatori e cacciatori nel 1780 viene prodotto il set di 19 animali con tanto di nome scientifico inciso.
Ma è con le campagne militari di Federico il Grande che il pubblico e gli artigiani si concentra sulle figurine dei soldatini. Non fa specie riferire che la prima di queste figurine militari fu proprio un ritratto di Federico alta 150 mm e oggi ancora conservata al Museo Nazionale Bavarese. Sopra è riportata anche la firma “J.H. 1777”. Da questa data la produzione diventa codificata con rigide misure e pratiche di costruzione, gli artigiani lavorano anche fuori Norimberga soprattutto in Sassonia grazie alla presenza delle miniere di stagno. Così ha inizio nell’Ottocento un’attività che srotola una filiera di diversi attività, specializzazioni e una produzione locale.
Bibliografia: Fonte wikipedia | Consigli di lettura: H. C. Andersen, Il soldatino di stagno, 1838; E. T. A. Hoffmann, Schiaccianoci e il re dei topi, 1816
Immagine: Antonio Mancini, il ragazzo con i soldatini 1876 (Philadelphia Museum of Art)