L’elefante del Papa ritratto da Giulio Romano

Dumbo ritorna nelle sale del cinema grazie a Tim Burton ma non è stato l’unico elefante a diventare una star. Superando Annibale e la sua titanica impresa saltiamo già nel Rinascimento. Il Re del Portogallo Manuele d’Aviz regala un elefante albino al Papa Leone X per la sua incoronazione al soglio pontificio. Qualche anno più tardi gli regalerà anche un rinoceronte albino che Durer renderà celebre in una xilografia. La nave che trasportava il rinoceronte non arrivò mai a Roma e fece naufragio nel 1516 nel golfo della Spezia. Il 12 marzo 1514 da Lisbona arriva a Roma la nave che trasportava Annone. L’elefante aveva già 4 anni. Un corteo di festeggiamenti lo accolse fino all’arrivo a Castel Sant’Angelo. Per lui viene prima preparata una struttura chiusa nel cortile del Belvedere e poi in un edificio tra la Basilica di San Pietro e il Palazzo Apostolico. Il suo mantenimento costava 100 ducati l’anno. Molti artisti lo hanno raffigurato tra cui Raffaello e Giulio Romano. Si narra che anche Pietro Aretino gli abbia fatto da custode. La vita romana di Annone non fu molto lunga: morì il 16 giugno 1516, due anni dopo il suo arrivo. Un cronista del tempo ci riferisce che anche Isabella d’Este fu molto dispiaciuta per la sua dipartita visto che da poco aveva perso il suo cagnolina Aura. L’agente dei Gonzaga a Mantova, Carlo Agnelli, scrive che la Marchesa aveva ottenuto un ritratto dell’elefante. La figura di Annone, grazie a Giulio Romano, è arrivata probabilmente fino a Mantova. A Palazzo Te, nella camera di Amore e Psiche, lo troviamo raffigurato nel banchetto degli Dei. Per realizzarne le forme Giulio avrà sicuramente sfogliato il suo album di disegni e si sarà soffermato su quello di Annone. Anche Mantova conserva traccia di questa star del Rinascimento.

Banquet_of_Amor_and_Psyche_by_Giulio_Romano

Giulio Romano, Camera di Amore e Psiche 

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