Mantova, aprile 1535. Volemo et te imponemo che luni prossimo che viene a hora di terza tu facci che 200 o, 300 homini di quella iurisditione se ritrovino a Torricella a casa del Pozino o, del nobile Carlo de Ramo, et che portino più archibusi che siano possibili et della carta per carricarli per far strepito, et questo per far la caccia alli lupi a Letebelano.
La caccia al lupo avverrà lunedì prossimo alle otto della mattina. La presenza dei lupi è documentata nella Pianura Padana e soprattutto a Suzzara, Palidano, Luzzara e nel Polesine. Veniva praticata per difendere il bestiame dalla minaccia più pericolosa ma è presente un lungo elenco di fatti che danno al lupo la nomea di mostro della pianura o della foresta assalendo soprattutto i bambini. A Piantonia (Fornovo di Parma) nel 1547 “uno lupo tolsi un puto” ovvero prese un bambino da una scala e gli levò la camicia senza romperla o sgualcirla. Poi dilaniò il bambino tanto che di lui rimasero solo le braccia.
Il 23 agosto 1565, trent’anni dopo, a Suzzara si registra un episodio analogo. Questa volta un lupo entra in un casamento. A riferirlo è Girolamo Amigone, commissario di Suzzara. Così racconta: jeri un lupo in un Casamento de un francesco Soliano e ammazzo un suo filiolo de anni sei”.
Immagine: Bestiario di Aberdeen (XIII secolo, Inghilterra) conservato nella Biblioteca dell’Università di Aberdeen. Consultabile online qui: http://www.abdn.ac.uk/bestiary/ms24/f1r
Bibliografia: Relazioni sui delitti commessi nelle terre dei Gonzaga dal 1492 al 1722, a cura di Brenno Pavesi, Edizioni Bottazzi, Suzzara 1993 | A.S. MN., A.G., b. 2936 | A.S. MN., A.G., b. 2573