Il pittore con un paio di ali

Paolo Guidotti, detto il Cavalier Borghese, fu uno dei primi seguaci di Caravaggio. Seconda la tradizione rinascimentale era pittore, scultore, architetto, studioso di matematica, astronomia, musica, anatomia e diritto. Come molti altri artisti del suo tempo era tuttavia incline a vizi e interessi che lo portarono ad allontanarsi dalla pittura. Seguendo i sogni di Leonardo da Vinci il pittore cercò di trovare il modo di volare. Un altro pittore, Matteo Boselli, ci fa da cronista e racconta questa storia commovente: con grand’artifizio e fatica compose d’osso di balena alcune ali, coprendole di penne, dando loro la piegatura mediante alcune molle, che egli si congegnava addosso sotto le braccia. Il tentativo di volo non andò a buon fine perché si portò avanti per la quarta parte d’un miglio in circa, non volando, secondo me ma cadendo più adagio di quello che senza l’ali egli avrebbe fatto. La parabola del suo volo precipitò sopra il tetto di una casa, sfondandolo e ritrovandosi all’interno di una stanza con una gamba rotta. Il fallimento fu grandissimo ma forse il buon Paolo se la spassò, contento di aver sorvolato il cielo anche solo per un quarto di miglio.

Bibliografia: Rudolf e Margot Wittkower, Nati sotto Saturno, Einaudi 2016

Immagine: Paolo Guidotti, Davide con la testa di Golia